Entrare nel piccolo mondo delle api mi fa scoprire quanto sono grandi e complessi i meccanismi che collegano ogni specie animale e vegetale in un vortice di collaborazioni e sfruttamenti che creano un equilibrio in costante divenire.
L’uomo studiando questi meccanismi ha acquisito il potere di intromettersi negli equilibri con la presunzione di migliorarli… facendo in realtà grossi danni!
L’industrializzazione ci ha portati a volere tutto, subito, con una costanza di rendimento e di qualità che poco o niente appartengono alla natura.
Ultimamente spesso mi chiedo come sia possibile riuscire a condurre una vita sostenibile. La prima domanda è: “SOSTENIBILE PER CHI?” Se penso alla vita che conduciamo oggi sostenibile è solo la spesa al supermercato dove in un luogo soltanto trovo tutto quello di cui ho bisogno, e se non trovo proprio tutto, su internet con un click trovo il resto.
Questa vita in corsa però ci rende sereni? Siamo tutti stressati, depressi e in cerca di uno psicologo che ci tolga dall’ansia… quindi forse no, questa vita che ci siamo creati con è a misura d’uomo!
Quindi per sostenere la sostenibilità prima di tutto dovremmo rallentare. Ricominciare ad apprezzare le piccole attività del paese che ci offrono un sorriso, una parola o un consiglio e non solo oggetti su uno scaffale. Dovremmo trovare del tempo per osservare la natura, e trarne ispirazione. Dovremmo riscoprire i vecchi lavori di artigianato che valorizzano le nostre doti artistiche, manuali e mentali, come lavorare il legno, la lana o cucinare senza utilizzare cibi precotti o surgelati.
Potremmo addirittura imparare di nuovo ad aggiustare gli oggetti rotti, a dare loro una nuova vita, trasformarli in qualcosa di diverso che sia utile per noi.
A quel punto la vita inizierebbe ad essere più sostenibile, per noi e per la natura.