Lo zafferano è una coltivazione antica ed è una spezia molto profumata e colorata. Mi piace molto coltivarla anche se per adesso ne ho una piccola piantagione. Lo zafferano non ha bisogno di macchinari per essere coltivato ma solo delle mani dell’uomo e della sua pazienza!
I bulbi vengono messi a dimora a fine estate, vanno piantati ad uno ad uno con la punta verso l’alto affinché quando spunteranno possano fare il percorso più breve per uscire dal terreno.
Le erbacce vanno tolte continuamente per tenere puliti i solchi e riuscire a raccogliere meglio i fiori. (Non come ho fatto io quest’anno che ho lasciato che le erbacce invadessero il campo!)
La raccolta avviene più o meno in questo periodo: io da quando lo coltivo inizio a raccoglierlo sempre per il mio compleanno il 22 Ottobre!
Ci vuole molta pazienza i fiori vanno raccolti uno ad uno, sia che piova sia che ci sia il sole e poi vanno divisi i pistilli dal resto del fiore
I pistilli poi vanno essiccati ed il gioco è fatto!
Lo zafferano è anche amico delle api che vanno a raccogliere il suo polline
Questa coltivazione mi piace perché ci ricorda che la natura ha i suoi tempi. Noi oggi abbiamo fretta di far tutto, cerchiamo di accelerare le produzioni, di ottimizzarle ma con lo zafferano non è possibile.
Nella sua vita il bulbo ha anche un tempo di riposo in cui i fiori e le foglie scompaiono dal terreno non si vede niente ma sotto terra la pianta continua a lavorare silenziosamente aspettando il momento giusto per spuntare di nuovo
Dovrei imparare da questi bulbi che i tempi di attesa sono importanti tanto quanto i tempi di azione. Non sempre agire è la soluzione giusta a volte aspettare che i tempi siano maturi risolve i problemi in modo meno doloroso.
E voi che ne pensate?